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Una galleria di ritratti, il mondo visto dagli occhi dell'autrice, in realtà un autoritratto attraverso lo sguardo: ecco come si potrebbe definire questa raccolta di racconti che, solo apparentemente, sembrano non avere un filo conduttore. In realtà sono la rappresentazione di uno sguardo che, tra l'onirico, il meravigliato, lo sgomento e l'arrabbiato ci racconta del mondo. L'autrice, silenziosa testimone di un'umanità guardata con intensità e meraviglia, coglie dell'umano la forma profonda, la metafora radicale che ognuno di noi, consapevole o meno, mette in scena. Rimandandoci così immagini di noi tremendamente vere, ci regala frammenti di dolorosa consapevolezza insieme a un triste sorriso che ci permette, almeno in parte, di perdonarci.